Pubblichiamo alcune interviste, raccolte qualche anno fa da ragazzi di una parrocchia di Loreto e rinvenute quasi per caso, che raccontano la vita, i sentimenti, le tristezze e le felicità dei nostri ospiti. Sono interessanti per capire lo spaccato di vita, a volte molto tribolata, delle persone ospitate e, di conseguenza, non considerarle solo ospiti/clienti, ma rendersi umanamente vicini e lenire le loro sofferenze.

 

Buona lettura!

La signora dai bei lineamenti che lasciano trasparire una bellezza ormai sfiorita, è una illustre ballerina. Essendo la prima di sei figli di un umile operaio ha fortemente voluto diventare ballerina.
Andava a scuola e nel pomeriggio sfaccendava a casa dei vicini per guadagnare qualche lira, tanto da permetterle di frequentare la scuola di ballo.
Una vita di sacrifici che il tempo però ha premiato. La sua tenacia, la sua bravura hanno fatto sì che diventasse la prima ballerina della Scala di Milano.
Era riuscita a riscattare la sua infanzia e quella della sua famiglia, infanzia piena di sacrifici, miserie e umiltà.
La sua vita è cambiata, ma non il suo modo semplice di vivere e stare con gli altri.
Era diventata una “stella”, guida per tutti coloro che perdono la speranza di realizzare i propri sogni.


Questa simpatica vecchietta una volta riuscì a far felici nella notte di Natale, agli inizi degli anni 50, anni in cui la miseria serpeggia va in Italia. La signora all'epoca abitava in un paesino di montagna vicino a Visso, nell’Appennino marchigiano dove le condizioni climatiche rendevano molto più faticosa la vita. Sposata con un boscaiolo, la signora aveva due figli entrambi maschi, lei si impegnava nel sociale aiutando i poveri. Lei era un eccellente cuoca (lo è tuttora), sapeva cucinare di tutto e soprattutto i piatti natalizi. Era il periodo di Natale e si accorse che nessuno si prendeva cura dei barboni che morivano di fame e tutta l'altra gente che non aveva un tetto sopra la testa. Un giorno così decise di andare in comune dal sindaco per un aiuto. Egli però disse che tutte le mense e centri di riposo erano occupati. Di lì passava una suora che sentendo il discorso si presentò alla signora dicendo che nel convento c'era molto spazio a disposizione per i poveri. Così la signora contenta disse che per la notte di Natale sarebbe stato bello fare una cena nel convento e aggiunse che ai preparativi ci pensava lei. La signora contattò qualche parente contadino che le diede qualche tacchino da fare arrosto. La mattina del 25 dicembre la signora arrivò al convento con il marito che aveva l'albero, i figli che addobbavano e sua sorella che dava una mano in cucina. Si misero subito al lavoro. Prima di tutto disposero tavolini e sedie, fecero l'albero, misero nel forno i panettoni fatti in casa e infine i cinque tacchini per la cena, ovviamente prepararono altre cose. Si diede inizio a quella che sarebbe stata la notte di Natale più bella di tutte. Quando i poveretti entrarono nella sala e videro tutto quel ben di Dio ringraziarono la signora di tutto e lei si commosse, e con un buon Natale diede inizio alla cena.

Questa signora quando era giovane viveva in Italia e viveva in Italia una famiglia molto povera. Dopo alcuni anni, aveva conosciuto un ragazzo anche lui molto povero e se ne innamorò. Erano molto felici insieme e si volevano sposare, ma dovete partire per combattere in guerra mentre lei dovette emigrare in un altro paese. All'inizio lei voleva rimanere lì al suo fianco, ma non poteva lasciare la sua famiglia per sempre. Così si salutarono e si giurarono eterno amore.
Gli anni passavano lentamente e la guerra non finiva mai. Lei non lo aveva dimenticato, infatti aveva pensato di ritornare in Italia a cercarlo ma aveva paura.
Intanto erano passati quasi 5 anni e la guerra era ormai finita. Molte volte aveva pensato di partire con la poca roba che aveva e ritornare in Italia, ma non l'aveva mai fatto. Invece questa volta sì, aveva salutato la sua famiglia e con la poca roba che aveva, partì e ritornò in Italia.
Non la riconosceva più, le case distrutte, la tristezza delle persone e molti caduti. Cominciò subito le ricerche del Suo ragazzo, ma nessuno sapeva niente, nessuno l'aveva più visto. Così aveva cominciato a pensare al peggio, ma aveva ancora tanta fede e speranza. Passarono i mesi e un giorno giunse voce al paese che un ragazzo era ritornato ed era sano e salvo. Lei aveva pensato che poteva essere il suo ragazzo così lo aveva aspettato lì a casa. Il mattino dopo aprì la porta e lo vide lì davanti a lei sano e salvo e dopo alcuni mesi si sposarono e vissero sempre uniti.


Tanto tempo fa c'erano un uomo e una donna, ed erano due spie. Lui di uno stato lei di un altro. A lei era stata affidata una missione molto delicata, lui era la sua missione: la sua missione era fargli la festa. Quelli erano anni confusi, bui e una grande conflittualità caratterizzava i rapporti tra le nazioni. In un clima di paura nacquero nuovi soldati, soldati geniali e coraggiosi da cui arma principale era la mente. Quegli uomini e quelle donne erano le nuove spie. Erano maghi del travestimento, fiutavano il pericolo ad un chilometro di distanza e grazie loro sforzi le guerre finivano prima ancora di cominciare. L'unica cosa di cui le spie avevano veramente paura erano le altre spie, le spie nemiche. A volte alla spia poteva capitare come missione di dover far sparire il nemico. Lui fu l'incarico che le cambiò la vita, ma quando finalmente arrivò il momento di portare a termine la sua missione… non riuscì a farlo, lui era diverso da come se lo aspettava, certo era affascinante e intelligente, ma anche, cosa inaspettata, leale, e lei si accorse del prezzo pagato per essersi vietata ogni emozione per tanti anni. Fu così che mantennero il contatto, qualche appuntamento a colazione, molto discreto, appartenevano a schieramenti opposti e non potevano farsi vedere insieme. Seguirono cene romantiche ovunque li portassero i loro viaggi. Si innamorarono e decisero che insieme si sarebbero imbarcati nella missione più pericolosa in assoluto… decisero di sposarsi…
Il giorno delle nozze, lei pensò che avrebbe preferito partire per mille missioni impossibili piuttosto di arrivare in fondo a quello che l’aspettava. Il matrimonio è una missione così complessa che solo chi è molto coraggioso e un po’ folle può affrontare. C'è una serie tale di ostacoli da superare per non far fallire un matrimonio, senza pensare alla famiglia da spaventare persino lei, navigata e scaltra agente segreto. Ma quando lui apparve davanti a lei così sereno convinto della sua decisione, così pieno d'amore e pronto ad affrontare il grande passo, lo prese per mano e, guardandolo dritto negli occhi, disse le due parole più pericolose e rassicuranti che si possono dire ad una persona… disse: lo voglio. Che forte eh!? Ma da quel momento furono dolori. C'era sempre una delle fazioni che voleva morto uno dei due. Individualmente i due agenti avevano la fama dell'irriducibile, ma insieme costituivano un bersaglio più che allettante. Decisero cosi di ritirarsi di mettere su casa, di avere dei figli… Insomma scelsero un diverso tipo di avventura, abbandonando lo spionaggio per diventare genitori, una missione impegnativa e misteriosa per definizione e… se la cavarono bene.


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